Il valore inestimabile dei rifiuti e di coloro che vengono 'scartati'

Notizia

CasaCasa / Notizia / Il valore inestimabile dei rifiuti e di coloro che vengono 'scartati'

Aug 24, 2023

Il valore inestimabile dei rifiuti e di coloro che vengono 'scartati'

By Cecilia Seppia Born in Verona in 1958, the third daughter of an Italian army

By Cecilia Seppia

Nata a Verona nel 1958, terza figlia di un generale dell'esercito italiano, Susanna Martucci, CEO e Fondatrice di Alisea, è cresciuta in caserma con il desiderio di riuscire, di lasciare un segno nella storia, saldamente insito nel suo patrimonio genetico. Era determinata a dimostrare a se stessa, ai suoi genitori e al mondo dell'epoca che una donna vale quanto un uomo; o meglio, come dice il Papa, che «ogni donna ha in sé qualcosa di unico e di straordinario e può dare un innegabile contributo al bene comune».

«Da bambina - racconta Susanna a Vatican News e L'Osservatore Romano - mi addormentavo nel silenzio e mi svegliavo con la bandiera alzata. Ho ricevuto un'educazione severa e ho sperimentato in prima persona la realtà di essere una ragazza in una mondo prettamente maschile, e in un'epoca in cui la disuguaglianza tra uomini e donne era molto marcata, mi sono chiesta spesso se non sarebbe stato meglio nascere maschio; del resto anche i miei genitori speravano in un maschio dopo due femmine. Poi ho capito che Qualcuno aveva qualcosa in serbo per me, una sorta di vocazione. Ma nell’istruzione come nel lavoro, il dolore e la rabbia per lo stigma e la disuguaglianza dilagante mi sono serviti bene, è stato uno sprone di riscatto e uno stimolo a affermarmi.

"Credo sia questo il motivo per cui ho scelto di diventare imprenditrice in un momento in cui alle donne era preclusa la carriera, o meglio, oserei dire, l'accesso al mondo del lavoro; e dovevano solo sposarsi, mettere su famiglia e crescere figli senza beneficiare dell’indipendenza economica.

Nel 1981 Susanna si laurea in giurisprudenza, pur volendo fare la veterinaria, e inizia la sua carriera nel settore commerciale della Mondadori. "Lì ho imparato una lezione importante: non si vende un prodotto ma ciò che rappresenta. Ho imparato il valore dei libri, delle opere d'arte. Poi, nel 1994, dopo aver ascoltato in treno due professori che parlavano tra loro e Concordando sul fatto che l'essere umano fosse involontariamente seduto su un enorme bidone della spazzatura, destinato a esplodere, ho deciso di fondare Alisea."

Alisea è un'azienda produttrice di prodotti di design Made in Italy, realizzati esclusivamente con materiali riciclati o recuperati, per il mondo della comunicazione aziendale. L'azienda vicentina prende il nome dagli alisei, che portano costantemente il navigatore verso un porto sicuro.

Susanna ha scelto un team tutto al femminile per avviare la sua attività, quindi aveva particolarmente bisogno di venti particolarmente favorevoli che portassero cambiamento, innovazione e inclusione.

E nonostante gli ostacoli, ci è riuscita. “Negli anni Novanta – ha proseguito – il tema della sostenibilità, dell’economia circolare, non era ancora conosciuto, non c’era nemmeno una legislazione in materia, arrivata solo nel 1997 con il decreto Ronchi. Quindi anche qui, spinti dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, navigavamo a vista, imparando da soli come trasformare i rifiuti aziendali in qualcosa di bello, utile, di valore."

"Questa è la missione di Alisea", spiega: "dare nuova vita, ridisegnare gli oggetti e interrompere la catena che porta all'accumulo di rifiuti. Volevo produrre innanzitutto qualcosa di unico che lasciasse il segno, così ho iniziato a chiedermi in giro per gli scarti delle lavorazioni per dare un'identità precisa alla mia azienda, e allo stesso tempo per tutelare l'ambiente, è sempre il cliente che mi fornisce il materiale e decide cosa vuole farne, e noi lo lavoriamo nella nostra fabbrica e realizzarlo lasciando spazio alla creatività."

Tra i tanti esempi di outsourcing uno è davvero singolare: gli scarti dell'industria conserviera, nello specifico le bucce di pomodoro essiccate.

"Un cliente vendeva le sue conserve a ristoranti e pizzerie e voleva fare un regalo ai titolari - racconta Susanna - così nel giro di pochi giorni abbiamo ricevuto tonnellate di bucce di pomodoro. Le abbiamo unite con cera naturale e siamo riusciti a creare dei vasi significativi per forma e bellezza, candele speciali da utilizzare come centrotavola e persino cassettiere per registratori di cassa.

"Abbiamo trattato anche materiali di scarto dell'industria farmaceutica, soprattutto plastica e polietilene, con i quali siamo riusciti a realizzare penne per uso interno con impresso il marchio dell'azienda."